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Venerdì nero

Venerdì nero

È una storia che, a detta dell’autore, prende spunto direttamente dal reale, ovviamente concedendosi le classiche licenze narrative, ma la cosa che mi ha colpito è che quello che mette in scena è un vero e proprio puzzle. Ne scompiglia le tessere senza però renderne impossibile la ricomposizione e dando la possibilità al lettore di risolvere il mistero che delinea il quadro generale in tante maniere diverse e su tanti piani letterari differenti: quello prettamente del mistero giallo, quello soprannaturale venato di horror e quello thriller, in maniera tale che ogni personaggio che vive e agisce nel romanzo abbia motivazioni tali da suscitare nel lettore sospetti ed elucubrazioni. La vicenda è ambientata in una zona non specificata dell’est Europa tratta di fatti legati a quei territori, di persone con usi costumi e tradizioni diversi dai nostri e, proprio per questo, il volume ha quel sapore esotico dell’avventura che lo rende per plausibile e incredibile al contempo.

Dwight R. Seward nasce nel 1975 in un paesino irlandese sperduto tra le verdi campagne dell’isola da una famiglia di saltimbanchi e imbonitori mentre la carovana circense della sua famiglia è di passaggio. Ribelle nell’indole, una volta cresciuto gira per l’Europa orientale in cerca di ispirazione e di un pubblico più attento e passa molto tempo nei Carpazi, dove tutt’ora vive.

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