Campi di battaglia
Chiamo questo lembo di terra "La Contea". Perché tale appare Campi, quando si schiude il verde paesaggio di questa montana frazione di Riva del Garda. E il termine "Contea", se da un lato richiama le opere di Tolkien (che ricordiamo è stato soldato durante la Grande Guerra) e un mondo abitato da hobbit, elfi e fate che qui starebbero benissimo, dall'altra ben stigmatizza questo apparente "isolamento" (come vedremo, solo recente) della zona. Un territorio, questo, attraversato dal torrente Gamèla (che più a valle muta il proprio nome in Albola), che è stato sinora escluso da troppe ricerche storiche e non: sono infatti pochissimi i volumi che lo raccontano. Ora, a distanza di undici anni, e dopo un Centenario Grande Guerra che sicuramente avrebbe potuto costruire più reti di informazioni e strutture stabili di "racconto" nel territorio, il locale Gruppo Alpini ci offre la possibilità di recuperare troppi anni di isolamento. Ed è questo concetto che ho provato a portare in ogni memoria racconto qui raffigurato: questa terra, suo malgrado, non si è fatta mancare nulla. E, a differenza (e superiore valenza) di tanti altri luoghi coinvolti nella lunga trincea della Prima Guerra Mondiale che dalle Fiandre arrivava al Mare del Nord, qui la guerra è iniziata ben prima (come vedremo) e, tra profonde cicatrici ed imponenti resti, non è mai finita. Ogni sasso, infatti, potrebbe raccontare ben più di un'enciclopedia. (E. Pederzolli)
Elvio Pederzolli, scrittore, autore e grande appassionato di Storia, vive a Riva del Garda e si occupa di documentare i tanti, troppi aspetti del territorio alto gardesano molto spesso sconosciuti ai suoi stessi abitanti. Autore di moltissimi volumi di documentazione storiografica ha pubblicato con isenzatregua edizioni anche "Storie d'asfalto", che tratta le vicende locali della Polizia Stradale.